MERCATALE VALDARNO - Silenzio in sala, parla Giancarlo Brocci. Il patron del Girobio ha scelto la classica riunione dei ds alla vigilia della Coppa Fiera Mercatale per lanciare una sorta di appello che suona piu' o meno cosi': salvate il soldato Girobio. L'edizione 2013 del Giro d'Italia dilettanti versione 2.0 e'a rischio, e Brocci e' venuto "al di qua del monte" per esporre a tutte le societa' dilettantistiche italiane il (preoccupante) quadro della situazione. Ci vogliono 600mila euro, e le societa' dovrebbero accollarsi le spese per circa un terzo, in soldoni 200mila euro.
Questa la conclusione di un discorso lungo e accorato, in cui Brocci ha ricordato gli sforzi e gli investimenti degli organizzatori, l'abbandono delle istituzioni, il successo dell'Eroica e del marchio delle Strade Bianche ("l'abbiamo salvata noi dopo la crisi di Mps"), l'originalita' di un format vincente che non puo' e non deve morire cosi' nell'indifferenza di tutti. "Vorrei sottolineare che nessuno qui ha mai usato un euro per le rappresentanze, io stesso ho sempre dormito a spese mie e mi e' capitato di dormire in macchina, che adesso mi si e' fusa dopo aver percorso 370mila chilometri in sei anni", ha chiosato Brocci, teso e quasi emozionato, quasi in imbarazzo nel descrivere questi aneddoti perche' non ama celebrarsi, davanti a una foltissima platea di direttori sportivi provenienti da tutta Italia.
A Mercatale non manca nessuno, e la Toscana e' ancora la location delle decisioni storiche per il futuro, ma adesso la parola passa alle societa'. Che pero' rimangono tutte inaspettatamente spiazzate e molte se ne stanno in religioso silenzio, si respira un'aria elettrica, ci si sente partecipi di un punto di non ritorno. Qualcuno prova a dire la sua (in testa Daniele Tortoli, che prima di rifiutare il compromesso storico vorrebbe prender tempo), altri sussurrano sconsolati che il ciclismo ha vita breve, la categoria in questione ha vita breve: troppe le spese per organizzare le gare, troppe le spese di una societa', e poco il ritorno d'immagine, schiacciati come siamo nel provincialismo delle gare del pagliaio e da un sistema dilettantistico che ci rende diversi da tutto il mondo. Tanto che Brocci stesso sembra quasi minacciare lo spettro di un Girobio esterofilo: "Sappiate che abbiamo ricevuto gia' 18 richieste da team stranieri per venire al Girobio, societa' disposte ad accollarsi il contributo che chiediamo a voi".
E ora cosa faranno le societa'? Faranno un ulteriore - pesante - sacrificio in nome del Girobio, simbolo acclamato e riconosciuto del ciclismo del futuro, magari riducendo i rimborsi agli atleti? Oppure lasceranno perdere, e torneranno beate nei loro circuiti dell'orticello che ai presidenti fa sempre tanto piacere rilasciare un'intervista davanti agli spettatori compaesani? Questo compromesso storico si fara'?
In ogni caso, qualsiasi cosa si decida, e mi preme sottolineare che in caso di fumata nera non sarebbe giusto colpevolizzare le societa', un dato e' incrovertibile: qui c'e' in ballo il futuro della categoria e dello sport intero.
COPPA DELLE NAZIONI
Nel corso della riunione, Giancarlo Brocci ha anche confermato che il Toscana - Terra di ciclismo, prova italiana della Coppa delle Nazioni, si corre regolarmente dal 16 al 20 aprile "e non sapete quali inenarrabili fatiche abbiamo fatto per metterla in piedi". Il percorso sara' costituito da Una cronosquadre piu' quattro tappe interamente concentrate nel Valdarno fiorentino e nel Chianti. Come nel 2012, ci sara' un unico punto di riferimento logistico per tutta la carovana, il Camping Norcenni Il Girasole di Figline Valdarno. Sono gia' arrivate le richieste di 31 Nazionali, "speriamo di accoglierle tutte", ha concluso Brocci.
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Luca Trippi
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