2016-05-21 - MARCHE
- CASTELFIDARDO (AN)
35 DUE GIORNI MARCHIGIANA TROFEO SANTA RITA di Km. 171,500 alla media di 40,996 Km/h
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Nicola Bagioli stacca tutti e vince in solitaria il Trofeo Santa Rita
Quarta vittoria stagionale personale e undicesima per la sua scuderia, la trevigiana Zalf Euromobil Desiree Fior.
Nicola Bagioli conquista il "Gran Premio Santa Rita" sbucando da dominatore in cima al severo Muro di S.Agostino, domato con autorevolezza e tempismo, con il solito scatto bruciante da finisseur che ama gli scogli dalla rilevante pendenza.
Bagioli come il Maurizio Fondriest di trent'anni fa: anch'egli in casacca biancorossoverde zalfina, prima di passare nella massima categoria e diventare campione del mondo.
Bagioli come Bagioli: lo stesso capace di infilare due mesi addietro il Gp S.Giuseppe di Montecassiano, altra perla di valore assoluto (storica doppietta).
La 35^ Duegiorni Marchigiana per under 23 - elite viene inaugurata al meglio dallo Sporting Club S. Agostino, guidato dal presidente Bruno Cantarini e dagli instancabili Luciano Angelelli e Albino Cittadini.
La cronaca e' scritta da 194 corridori, che costituiscono la crema dilettantistica nazionale, a confronto con la qualificata delegazione straniera.
Il Cappello d'Oro - Memorial Paolo Piazzini vive appieno l'attesa tappa sulle strade dell'Anconetano.
Il Gran Premio Santa Rita assesta il primo colpo di pedale a passo turistico, affronta i primi 80 scorrevoli km accompagnati da vento energico e propone le otto scalate di S.Agostino (totale km 171,500).
La corsa intende concedersi ad un degno nome (qui hanno vinto Bugno, Cunego, Tonti, Malori, Moser, Busato, Mirko Maestri (l'anno scorso su Basso, Zmorka, Moscon).
Gia' al km 10 guidano in tre: Logica, Castegnaro ed il venezuelano Gomez Urosa.
Al km 65 si aggregano l'iridato inseguitore Ganna, Cima, Orrico e lo zalfino Giacomo Zilio, che rimane da solo, comandando fino al km 160.
La bagarre conclusiva e' fatta dai treni che vogliono portare i migliori scattisti ai piedi del Muro.
La Zalf si muove alla perfezione, fino al trionfo.
Argento al bielorusso Riabuschenko bronzo a Leonardo Basso (secondo l'anno scorso).
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Umberto Martinelli
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